Zibaldone - 2024/2
Ero arrivato alla mia verde età senza avere letto Franny and Zooey di Salinger. Ho rimediato, mi è piaciuto ed ero curioso di capirne di più, ché avevo il dubbio di essermi perso dei pezzi. A leggere due recensioni (The Guardian e niente di meno che Updike per il NYT) ho concluso che forse no.
Grazie a un lungo viaggio aereo ho finito American Prometheus, biografia di Oppenheimer a cui è ispirato il film di Nolan. È interessante e scorrevole, per quanto a volte troppo dettagliato. Come nel film, il centro della storia sono le vicende pubbliche e private nate durante e dopo la costruzione della bomba, piuttosto che il progetto Manhattan in sé. A differenza del film, l’arco del libro è ancor più triste e tragico e la vicenda di Oppenheimer appare legata ancor più strettamente alle ambivalenze di una persona che combinava in un modo tutto suo intelligenza e fragilità, fiuto e ingenuità, capacita di affascinare e carattere abrasivo. L’unico vero neo del libro secondo me è la parte scientifica, limitata a brevi espressioni tecniche/gergali che a chi capisce un minimo di fisica suscitano un ‘Dimmi qualcosa di più’ e a gli altri sembrano arabo. Probabilmente gli autori hanno deciso che il libro era già abbastanza lungo e volevano evitare lunghe parentesi tecniche.
Per quanto rilegga poco o nulla, questo pezzo del New Yorker mi ha fatto venire voglia di rileggere Calvino, che ho molto amato decenni fa e ho poi abbandonato del tutto. Da che libro ricomincerei? Probabilmente Le città invisibili.
C’è una condizione chiamata aphantasia, che consiste nel non essere in grado di creare nella propria mente l’immagine di un oggetto. Davo per scontata questa capacità come parte integrante del pensare, e invece secondo un articolo del Guardian una persona su 25 è aphantasica. Visti i numeri, nella mia vita ho incontrato parecchie persone con questa caratteristica e non me ne sono mai accorto.
Tra le mille cose che non capisco ci sono le cryptocurrencies e le loro alterne fortune. Pensavo che la storiaccia di Sam Bankman-Fried le avesse seppellite for good e invece ecco un articolo del NYT sul recente picco.